non è vero che …

In questo periodo si trovano nei media varie affermazioni riguardanti l’omeopatia; purtroppo sono molto imprecise e non aiutano a capire la realtà dell’omeopatia, ma si fondano sugli stessi pregiudizi che avevo anch’io prima di studiarla più approfonditamente, quasi trenta anni fa.

Prendendo ispirazione da alcune affermazioni contrarie all’omeopatia, le riprendo dal punto di vista di chi la utilizza da molti anni nella pratica clinica.

non è vero che … con l’omeopatia curi le malattie che guarirebbero comunque, anche senza terapia. Molti pazienti trovano giovamento con la terapia omeopatica per patologie croniche o recidivanti che non si stanno risolvendo dopo aver provato le terapie che la medicina convenzionale mette a disposizione.

non è vero che … curarsi con l’omeopatia distoglie il paziente dall’adottare terapie veramente efficaci. Ci sono casi in cui la terapia convenzionale può essere efficace per il trattamento dell’acuto, ma non sta interrompendo le recidive, oppure la terapia convenzionale è efficace per il controllo dei sintomi, ma espone ad effetti collaterali fastidiosi. La terapia omeopatica può essere adottata in contemporanea alla terapia convenzionale e in molti casi aiuta ad interrompere le recidive oppure aiuta a diminuire la dose dei farmaci necessari per il controllo dei sintomi, oppure aiuta a risolvere la malattia, permettendo la sospensione dei farmaci.
In casi di pazienti già seguiti da un altro specialista per una patologia cronica, il medico esperto in omeopatia invita il paziente a proseguire le visite dallo specialista affinché quest’ultimo possa continuare a verificare lo stato di salute del suo paziente dal suo punto di osservazione. In caso di miglioramento della malattia, il medico esperto in omeopatia lascia allo specialista la decisione di modificare, ridurre o sospendere i farmaci in base allo stato di salute del paziente, affinché il paziente possa ricevere il miglior trattamento possibile, attingendo alle competenze dello specialista convenzionale e del medico esperto in omeopatia.

non è vero che … non esiste un meccanismo d’azione plausibile che possa spiegare l’azione del medicinale omeopatico. Se utilizziamo le conoscenze della fisica e della chimica/biochimica che ogni medico studia durante i primi anni di Università, non troviamo meccanismi d’azione plausibili. Purtroppo negli insegnamenti universitari del corso di laurea in medicina non sono incluse conoscenze riguardanti la fisica quantistica, né la Meccanica Quantistica né il superamento dei suoi paradossi e antinomie tramite la Teoria Quantistica dei Campi (QFT), che sta alla base del Modello Standard.
David Tong, professore di fisica teorica all’Università di Cambridge, definisce la Teoria Quantistica dei Campi “il linguaggio con cui sono scritte le leggi della Natura”. Nella nostra epoca, se vogliamo leggere la realtà e comprendere meglio le leggi della Natura, le nostre conoscenze non possono prescindere dalla conoscenza della QFT.
La fisica classica, che arriva alla fine dell’800, descriveva una realtà fatta di materia, i cui componenti fondamentali erano gli atomi, rappresentati spesso nei libri scolastici come palline, e di onde di campi elettromagnetici. La Meccanica Quantistica dimostra che la realtà è composta da un dualismo onda/particella; l’atomo particella è anche un’onda e l’onda del campo elettromagnetico, il fotone, è anche una particella. La QFT supera il dualismo onda/particella che confina l’applicazione della Meccanica Quantistica al mondo atomico e descrive campi di materia e di energia i cui stati eccitati interagendo con il campo di Higgs danno vita alla realtà come la conosciamo.
E’ quindi un panorama profondamente trasformato rispetto alla visione ottocentesca.
Dal contesto della QFT ricaviamo che le molecole d’acqua, in condizioni adeguate, come quelle presenti nei sistemi viventi, oscillano in fase coerente in presenza di un campo elettromagnetico e si organizzano in domini di coerenza (CD) la cui dimensione corrisponde alla lunghezza d’onda del campo elettromagnetico. Nei sistemi viventi si trovano pertanto molecole di acqua libera e molecole di acqua oscillanti in fase nei CD.
I CD dell’acqua sono stati descritti con il formalismo fisico matematico della elettrodinamica quantistica (QED) e osservati in preparazioni omeopatiche con il microscopio a forza atomica.
La fase di oscillazione del campo elettromagnetico dei CD dell’acqua dei medicinali omeopatici è portatrice dell’informazione della sostanza che era stata precedentemente diluita e dinamizzata nell’acqua e tale informazione viene trasmessa ai CD di acqua, di cui è composto per il 70% il nostro corpo. L’accoppiamento della fase dei CD del medicinale omeopatico, tramite il potenziale vettore del campo elettromagnetico, con i CD dell’acqua dell’organismo può indurre modificazioni del campo elettromagnetico che dà il supporto per l’ordinata sequenza spaziotemporale delle reazioni biochimiche.
Questa breve spiegazione semplificata trova dettagliate conferme teoriche e sperimentali in letteratura scientifica.

non è vero che … la fisica classica è sufficiente per spiegare i processi biologici. Una branca della ricerca scientifica chiamata biologia quantistica ha dimostrato la presenza di fenomeni quantistici in alcuni ambiti della biologia, come la fotosintesi nelle piante in cui la sovrapposizione quantistica coerente permette di spiegarne l’elevata efficienza, il tunneling quantistico in alcuni processi enzimatici e nel meccanismo dell’olfatto e l’entanglement nel meccanismo di orientamento degli uccelli migratori.

non è vero che … con la fisica classica possiamo spiegare il funzionamento di alcune importanti apparecchiature in uso nella medicina moderna.
Apparecchiature in uso nella medicina moderna che utilizzano concetti e conoscenze della fisica quantistica sono ad esempio il laser, la Risonanza Magnetica, la PET tomografia ad emissione di positroni (il positrone è l’antiparticella dell’elettrone, concetto estraneo alla fisica classica).
Anche tutte le apparecchiature elettroniche non esisterebbero se applicassimo solo la fisica classica.
Ad uno scienziato di fine ottocento, esperto conoscitore della fisica classica, il funzionamento di tutti i dispositivi sopra elencati apparirebbe implausibile.

Come diceva Giuliano Preparata, docente di Fisica teorica all’Università di Milano: “lo scienziato vero, quando osserva un fatto reale, se non ci crede, significa che non ha gli strumenti per capire come questo fatto avvenga; e invece che portare alla ridicolizzazione del fatto osservato, lo scienziato vero, lo scienziato curioso, dovrebbe darsi da fare per vedere cosa manca nella visione che viene convenzionalmente accettata per poter riportare i fenomeni osservati, una volta che sono stati riprodotti senza dubbi, nell’ambito della razionalità scientifica”

La conoscenza della realtà attraverso l’investigazione scientifica è un’avventura meravigliosa che l’umanità sta compiendo da secoli e la consapevolezza che, per quanto progrediti, sono comunque più le cose ancora da conoscere rispetto a quelle che già conosciamo dovrebbe renderci umili e curiosi ricercatori della verità.

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